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sabato 12 luglio 2014

Buon compleanno Sud Sudan

Gogrial, Stato di Warrap, mamma e bambine alla "fiera dei semi"

Sud Sudan, da pochi giorni ufficialmente il paese piu’ fragile al mondo, un paese sull’orlo della carestia,4 milioni di persone che rischiano di non aver abbastanza cibo, un paese che compie 3 anni e di cui gia’ ci si chiede quanto ancora durera’questo sogno per cui migliaia di giovani sud sudanesi hanno combattuto e sono morti per oltre 50 anni. Un sogno in cui molti hanno creduto e credono ma come sempre un sogno manipolato da chi decide, da chi comanda, da chi si arricchisce sulla pelle e sulle ferite del popolo sud sudanese.
Buon compleanno Sud Sudan, sicuramente, ma a Bentiu, lo Stato del petrolio, al confine col Sudan, centinaia di donne, vengono stuprate ogni settimana perche’ l’unico modo di sopravvivere e assicurare la sopravvivenza ai loro figli e’ di attraversare le linee militari dei due schieramenti contrapposti per cercare rifugio nelle basi delle Nazioni Unite. In Sud Sudan e’ in atto una corsa disperata al cibo, migliaia di bambini, secondo alcune stime almeno 150,000 moriranno nei prossimi 6 mesi solo per la malnutrizione e problemi ad essa correlati.
A Bentiu, ormai un cumulo di macerie e capanne bruciate, prima del conflitto c’erano anche i cinesi, un centinaio di dipendenti della China National Petrolium Corporation, che sono fuggiti prima di Natale. La Cina sta per consegnare al governo del Sud Sudan 38 miliardi di missili, mine anticarro, lanciagranate, mitragliatrici e munizioni, ordinate nel 2013. La China e’ anche il maggior compratore di petrolio Sud Sudanese e un ottimo partner commerciale del Sud Sudan e sta costruendo anche cliniche e strade in cambio di contratti commerciali privilegiati un po’come in tutta l’Africa. La Cina vuole proteggere le sue fonti di petrolio, come ogni Stato fa: come hanno fatto gli Stati Uniti in Iraq provocando una nuova e spietata guerra civile e come ha fatto l’Italia a Nassirya, dove proteggere il diritto di prelazione dell’ENI sul giacimento petrolifero di Nassirya ci e’ costato la morte di 19 giovani italiani.
Vogliamo dire che fornire armi ad un paese impantanato in una guerra civile che con poche pause dura dagli anni 60 e’ un crimine contro l’umanita’? O crediamo questo o crediamo che gli affari, il commercio, il petrolio, il denaro valgono piu’della vita umana, della pace e della sicurezza di un popolo. Perche’ nessuno lo dice?

Danze tradizionali dinka a Gogrial - Stato di Warrap

Buon compleanno Sud Sudan, certo, ma nel frattempo un milione e mezzo di persone non sono piu nelle stesse case dove hanno festaggiato il Natale, 1 milione e centomila sono gli sfollati in Sud Sudan e oltre 400,000 rifugiati all’estero, di cui 158,000 in Etiopia.
Un milione, una cifra che torna e mi rimbomba nella mente. Un milione di dollari e’ la cifra spesa dal Sud Sudan in armamenti dall’inizio del conflitto, quasi la stessa cifra che le agenzie umanitarie hanno chiesto per affrontare il problema creato dal conflitto fra Kiir e Machar e le loro due elite politico economiche che si stanno spartendo un paese al limite del collasso, diviso, impaurito e fragilissimo. Petrolio, bombe, affari e aiuti umanitari, sono tutti parte dello stesso circolo vizioso?
Uno dei motivi di stess nel lavoro umanitario e’ il senso di inutilita': l’inutilita’ di continuare a lavorare per portare assistenza alle persone piu’ vulnerabili di uno dei paesi piu poveri e tormentati al mondo quando i leader politici si riempiono la bocca di belle parole come pace, unita’ e nazione e nel frattempo comprano milioni di dollari di armi e mandano i giovani di questo paese al massacro, sostenendo: “Noi il nostro dovere l’abbiamo fatto, ora tocca voi andare nella macchia a combattere per il paese”.
Certo il Sud Sudan e’ uno Stato, da 3 anni, ma a che costo? in mano a chi? con che prospettive e speranze?  Vogliamo dire che ancora una volta il concetto di patria, Stato, nazione ma anche di etnia, oppure religione, vengono usati come strumenti per mantenere i privilegi di un’elite politico-economica che sta letteralmente mangiandosi il paese. Un’elite corrotta e falsa, ripugnante, che prima scatena una guerra per incapacita’ (nella migliore delle ipotesi) di gestire un paese e per avidita’ di potere e poi chiede aiuto alla comunita’ internazionale per portare aiuto alla gente che soffre le conseguenze delle proprie azioni scellerate e scelte criminali.

Buon compleanno Sud Sudan, ma oggi sono triste ed arrabbiato.

Un po' di amore e dolcezza con Liniers:

1."Tutto continua uguale"   2."Non cambia niente"   3. "E all'improvviso..." " Posso sedermi qua?" "Si'"



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