Translate

domenica 5 febbraio 2012

Pieno, vuoto, intoppato?


Attenzione: questo post l'avevo scritto il 31 gennaio ed era destinato al mio vecchio blog: www.stefanobattain.splinder.com.
Splider ha chiuso senza che io riuscissi a fare un vero e proprio trasloco, scrivero' un post per aprile il nuovo blog, ma intanto, pubblico questo...

Gli appunti del viaggio in Messico sono ancora sul comodino, stropicciati e sbattuti qua e la. Le cartoline comprate e mai scritte ancora sul secondo scaffale. I ricordi dei giorni messicani e newyorkesi ancora vivi ma lontani, come un vivace sogno ad occhi aperti. Novembre, Dicembre, Gennaio: andati. 3 mesi, un soffio, tante le cose imparate, sbagliate, ma sopratutto vissute. Il rapido passaggio in un’Italia all’inizio dell’autunno ma in pieno inverno socio-politico, un’era moribonda di un paese vecchio e stanco. Per fortuna c’e’ ancora il calore di un abbraccio, la voglia di stare insieme e curarsi l’uno dell’altro. Per fortuna c’e’ ancora il sorriso di mia mamma e la risata immutata di mio padre ad illuminare i pochi giorni che ho trascorso in relax in Italia, vicino a Verona, con vecchi amici di famiglia, sempre cari, abbiamo pure vissuto il brivido di un terremoto.
Novembre e’  stato un fulmine, ritorno, visita con formazione dello staff da parte della nostra coordinatrice Marian ed era gia’ Dicembre. Dicembre che e’ stato reso unico da un fantastico weekend a Zanzibar e un viaggio in autobus sul lago Malawi, sponda malawiana e tanzaniana, entrambi affascinanti. Gennaio e’ stato un bel mix di lavoro intenso, accoglienza e condivisione di visitatori come padre Luigi e Valentina ma soprattutto il lungo ed emotivamente carico arrivederci a Daniela e Valentina, che dopo 11 mesi lasciano, (per il momento) la Tanzania e la nostra Bagamoyo.
E io qua, a difendermi dalle zanzare, al buio, la luce e’ saltata, e’ la terza volta oggi, nessuno sa il perche’, pochi se lo chiedono. Come l’ anno scorso, anche per quest’anno, da Febbraio ad Aprile continuera’ a mancare la luce in questo paese che chambia sempre ma non cambia mai.
Non ho scritto nel blog ultimamente, e mi spiace, sono stato intoppato, da cose belle, alcune bellissime, altre meno interessanti e a volte inutili. Inoltre c’e’ questa attivita’, che porto avanti, qualcuno lo chiama lavoro, qualcuno volontariato, altri missione, altri lo considerano un modo per non lavorare veramente. Comunque sia non e’ un’attivita’ da cui si stacca alle 5 del pomeriggio. Ho sempre voluto dedicare il mio tempo ad una attivita’ che contribuisse a migliorare un po' la vita degli altri, degli oppressi, degli emarginati, di quelli che sono relegati sul fondo di molte classifiche modiali ma non lo sanno. Da tempo ho cercato di limitare il piu possibile beni materiali superflui e passatempi inutili o distruttivi, con successo o meno. La maggior parte della mia giornata e’ in relazione di scambio con persone, vicine e lontane, con cui sto provando a costuire qualcosa. Oltre al lavoro provo a coltivare una vita sociale, con tutti i limiti che non analizzero in questo post. Ho scoperto che nonostante uno provi a riempire le sue giornate di affetti, valori positivi e persone che stima, a volte ci si intoppa, un po’ come una cena a buffet fatta fra amici, dove tutto e’ buono ma se uno assaggia tutto ed e’ ingordo di tutto finisce per non apprezzare niente. Ecco come si possono trasformare relazioni  potenzialmente meravigiose, persone preziose, occasioni speciali in eventi stressanti, vissuti con angoscia e troppa razionalita’. Anche l’ ingordigia di dare e ricevere affetti puo essere nociva. Paradossalmente esagerando il proprio lato umano, sociale, socievole ed impegnato si finisce per assomigliare a degli uomini d’affari concentrati sulla superficialita’, la carriera ed il denaro, anche loro sono intoppati, da altre cose, ma pur sempre intoppati. Il risultato e’ per certi versi simile, troppa testa e poco cuore, troppa razionalita’ e calcolo e poche emozioni vere e spontanee. La nostra anima viene soffocata, non riesce a respirare e fiorire, la spontaneita’ si perde perche tutto dev’essere calcolato, tutto deve avere una priorita’ ed ogni problema dev’essere affrontato e risolto. Forse a volte converebbe lasciarsi essere, lasciarsi portare, svuotarsi un po’, alleggerire la propria anima e lasciarla germogliare. Intopparsi di vita assomiglia molto a non avere una vita, ed cosi che, per esmpio, far crescere una relazione, anche con una persona fisicamente vicina, puo diventare difficile, quasi un fardello piuttosto che un piacere.
Svuotarsi aiuta, spero di riuscire a svuotarmi, spero febbraio mi aiutera’, svuotarsi e guardarsi dentro, per capire cosa davvero conta, cosa davvero ci fa vivere meglio e piu in pace con gli altri.
Non so come concludere questo post, e non so neppure se quello che ho scritto abbia molto senso ma credo che iniziare un mese di svuotamento riversando parte dei miei pensieri su una tastiera possa essere di buon auspicio. Gli appunti del Messico sono ancora sul comodino, nel frattempo e’ tornata la luce ma io la spegnero, come dovrei imparare a spegnere il mio cervello di tanto in tanto.

Cambia il nome del blog ma Liniers ci accompagna sempre:
Enriqueta dice: "Nei giorni in cui mi sento un po' avvilita...mi piace fermarmi sotto agli alberi e fingere che mi stiano applaudando"
Fellini (il gatto): "E serve?"

Nessun commento:

Posta un commento